COSA SONO E COME USARE GLI INFILLS LE SHELLS ED ALTRO ANCORA

FILOPRINT – da un interessante articolo di un tecnico dal nome Duncan Smith - pubblica questi 3D Tools stampabili in 3D per aiutarvi a capire le giuste percentuali di riempimento “infill” , Numero di shells e altro ancora.


Ci sono molti concetti all'interno dello spazio stampa desktop 3D che a volte sono un po’ “complicati” da capire. Ad esempio, quale differenza fa una densità di riempimento del 40% rispetto ad un riempimento del 70%? Quale differenza più portare al modello se viene stampato con 10 shells rispetto ad appena 3 shells? Poi ci sono i concetti di raft, supporti, e altre condizioni di stampa 3D che molte persone non conoscono ma che invece sono importantissimi da capire, assimilare e utilizzare per una corretta stampa 3d.

Purtroppo questi concetti così importanti non sono alla portata di tutti e questo è uno dei problemi che sono alla base dello sviluppo del mercato della stampa 3D, ancora troppo acerbo e che stenta ancora a decollare, nonostante tutte le più rosee previsioni di aumento vendite delle macchine previste per il 2016 con un + 75% rispetto al 2015.

Dobbiamo tutti ammettere che mi ci vuole tanta passione e comunque un minimo di scuola tecnica per capire tutto il gergo del sistema stampa 3D e forse  quello che più rimane ostico è come utilizzare il riempimento o la densità e spessore dell’oggetto in stampa.

DA oggi però, grazie a un uomo di nome Duncan Smith, forse sarà un po’ più facile capire come e quando utilizzare certi parametri.  

Lo strumento più importante è il "Display Percent Infill" http://www.thingiverse.com/thing:927750 , che è interamente stampabile in 3D e visualizza tutte le varie percentuali di riempimento da 0-100%, con incrementi del 5%, con un cubo di un pollice che viene stampato con il corrispondente infill cadauno. Non solo questo è uno strumento utile, ma è anche divertente da guardare.


In aggiunta a questo strumento, Smith ha anche creato quello che chiama un "Numero di SHELL  Display"
http://www.thingiverse.com/thing:927684 , che è simile alla “Display Percent Infill”, ma invece di mostrare le varie densità di tamponamento, mostra un diverso numero di shells “gusci” per ogni oggetto stampato. Per chi non sa cosa siano, le SHELLS “gusci” sono gli strati esterni di una stampa che formano le pareti all’interno di un oggetto, prima di diversi livelli di riempimento in fase di stampa. Il numero di SHELL display mostra esempi di cubi stampati con 1, 2, 3, 4, 5, 10, 15, 20, 25, e 30 shells, fornendo un esempio di come i diversi numeri di gusci non solo influenzano la stabilità di un oggetto, ma anche la sua trasparenza.


Smith ha anche creato tre gatti stampati in 3D  http://www.thingiverse.com/thing:933126 che mostrano diversi esempi di raft e supporti. Questi modellini di gatto mostrano le differenze tangibili che ci sono se si stampa l’oggetto solo con il RAFT ma senza alcun supporto, mentre un altro mostra lo stesso oggetto stampato sia con il raft ma con anche i supporti ed infine una stampa finale mostra lo stesso gatto stampato con le zattere ed i supporti rimossi. Questi oggetti così stampati dimostrano quindi la vera differenza che c’è nell’usare o meno questi trucchi di stampa per rendere l’oggetto non solo più stabile ma anche stampato correttamente (notare che il primo modello di gatto ha la coda praticamente inesistente perché “liquefattasi” durante la stampa appunto “non sostenuta”.



Tutti questi esempi tecnici possono essere stampati in 3D gratis direttamente scaricandoli da Thingiverse agli indirizzi sopra indicati. Cosa ne pensate di questi strumenti didattici? Vi sembrano abbastanza utili? Fateci sapere le vostre opinioni a riguardo e discutete in questo blog al fine di migliorare la conoscenza e l’educazione alla stampata 3D, fondamentale per lo sviluppo di questo fantastico mondo.

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