TESSUTO STAMPATO IN 3D AD USO COMMERCIALE CREATO DA UNA STUDENTESSA COLOMBIANA REALIZZABILE CON QUALSIASI TIPO DI STAMPANTE 3D FDM
TESSUTO STAMPATO IN 3D AD USO
COMMERCIALE CREATO DA UNA STUDENTESSA COLOMBIANA REALIZZABILE CON
QUALSIASI TIPO DI STAMPANTE 3D FDM
Veronica Betancur Fernández, è una bella ragazza
appena laureatasi in Fashion Design presso l'Università Pontificia
Bolivariana di Medellin, in Colombia. Con le sue novevoli capacità
artistiche e tecniche e specializzata in disegno assistito con
RHINOCEROS, ha completato e sviluppato in ogni minimo dettaglio, la
produzione di un indumento stampato in 3D come progetto finale della
sua laurea. In un'intervista Veronica Betancur ha dichiarato: "Il
progetto è iniziato con il desiderio di applicare questa tecnologia
al design della moda. Sono la prima in Colombia che ha stampato un
indumento commerciale. "Il progetto, che ha avuto una gestazione
di quattro mesi, è stato sponsorizzato dalla società di
Medellín-based i3D CLICCA QUI - specializzata nella progettazione e produzione di tecnologia di
stampa 3D. Il prodotto finale è stato stampato utilizzando una
normalissima MakerBot 2X.
Nelle prime fasi del progetto, Veronica ha
sperimentato materiali come l'ABS (acrilonitrile-butadiene-stirene),
il PLA (acido polilattico) ed il TPU (poliuretano termoplastico). Lei
ci descrive come l'ABS sia forte e durevole, ma anche facilmente
plasmabile se gli si applica calore. PLA è un poliestere
biodegradabile, che è più resistente allo stampaggio e meno incline
ad essere modellato. Alla fine, ha scelto di lavorare con FilaFlex,
un marchio di cui FILOPRINT è rivenditore sul suo shop, di fatto un
filamento TPU (termopoliuretanico) della Recreus, scelto proprio per
le sue caratteristiche di flessibilità, duttilità resistenza a
sfregamento agli acidi agli olii ed anche ad agenti atmosferici oltre
che essere adatto biologicamente a stare a contatto con la pelle
perchè utilizzato anche per usi protesici e medicali
(sterilizzabile).
La superficie del capo è stata creata con l'applicazione su computer Rhino 3D, dove è stata modellata in una forma digitalizzata direttamente sul corpo umano. Veronica Betancur fa notare che ha preso ispirazione dalla natura nella sua progettazione, prendendo spunto dalle forme intricate del cervello umano per realizzare la superfice del tessuto in modo tale da renderlo “sinuoso” e “flessibile” durante l'utilizzo sulla pelle cercando di dare più libertà di movimento possibile all'indossatore.
Il disegno digitale è stato poi stampato in 3D in forme geometriche che possono essere successivamente ricostruite utilizzando utilizzanto appunto un filamento per stampa 3D flessibile. La Betancur ha sperimentato il suo design ed i materiali stampando i pezzi della sua veste personalmente in diverse dimensioni, quindi ne ha testo le unità a diverse scalature di taglia per gestire la loro qualità e flessibilità prima di arrivare al suo progetto definitivo e costruire quindi tutti i pezzi del capo. Le singole unità geometriche che compongono l'indumento sono tenuti insieme da una stringa filiforme fatta di filamenti stampanti in 3D di diametro più fine e flessibile rispetto a quello utilizzato per produrre i singoli pezzi. Il prodotto finale è realizzato in materiali completamente stampati in 3D con la sua MAKERBOT 2X.
La Betancur si augura
che il progetto possa aiutare le persone a capire le possibilità che
la stampa 3D apre in qualsiasi campo e tipo di progettazione - non
solo nella moda. Non ci dice niente di nuovo circa il fatto che le
persone possono ottenere le cose che non hanno mai immaginato con la
stampa 3D, ma non fa che ribadire ciò di cui tutti noi, operatori e
fruitori di settore, stiamo dicendo ormai da anni. In futuro, sempre
più persone avranno accesso a stampanti 3D e saranno capaci di
rendere i propri disegni e concetti una realtà stampata in 3D. Come
la Betancur dimostra, "in ogni casa una stampante 3D e per
ciascuno la possibilità di creare i propri sogni."
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